Il Nitrox è una miscela di gas utilizzata nelle immersioni subacquee, composta principalmente da ossigeno e azoto, ma con una percentuale di ossigeno superiore rispetto a quella presente nell’aria comune. In questo articolo verranno esplorati i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo del Nitrox.
Cos’è il Nitrox?
Per comprendere cosa sia il Nitrox, è necessario prima comprendere cosa sia l’aria. L’aria è una miscela di diversi gas, di cui l’ossigeno e l’azoto sono i più presenti, rispettivamente al 21% e al 79%. La miscela Nitrox, utilizzata nelle immersioni subacquee, è una miscela di ossigeno e azoto con una percentuale di ossigeno superiore rispetto all’aria comune. Ciò consente di aumentare i tempi di non decompressione (NDL) e di utilizzare precauzioni di sicurezza.
Vantaggi del Nitrox
L’uso di miscele Nitrox comporta due principali vantaggi: l’aumento dei tempi di NDL e l’uso del Nitrox Safety System. In particolare, l’aumento dei tempi di NDL consente ai subacquei di permanere in immersione più a lungo senza superare i limiti di non decompressione. Il calcolo dei tempi di NDL si basa sulla quantità di azoto assorbito/rilasciato dai tessuti corporei durante l’immersione. L’utilizzo di una miscela con una minore quantità di azoto comporta una minore assorbimento nell’organismo, consentendo di aumentare i tempi di permanenza in immersione senza superare i limiti di non decompressione.
L’uso del Nitrox Safety System, invece, consiste nell’utilizzo di miscele con una percentuale di ossigeno superiore in immersioni più profonde e complesse. Ciò consente ai subacquei di utilizzare miscele con una minore percentuale di azoto e quindi di ridurre il rischio di narcosi da azoto.
Svantaggi del Nitrox
Uno dei principali svantaggi dell’utilizzo del Nitrox è legato alla tossicità dell’ossigeno. L’ossigeno è tossico a dosi elevate, quindi l’utilizzo di miscele con una percentuale di ossigeno superiore a quella dell’aria comune comporta un maggiore rischio di intossicazione da ossigeno. Inoltre, l’utilizzo del Nitrox richiede una formazione adeguata e specifica, sia per il subacqueo che per l’istruttore. Tuttavia, se utilizzato correttamente, il Nitrox può essere un’ottima opzione per aumentare la sicurezza e prolungare i tempi di immersione.
La tossicità dell’ossigeno in immersione
In immersione, respirare ossigeno significa farlo a una pressione superiore rispetto a quella presente in superficie. Ciò comporta un aumento della forza dell’ossigeno (pressione parziale) che, se raggiunge livelli elevati e vi si è esposti per un lungo periodo, può generare due eventi tossicologici noti come la sindrome di Paul Bert e la sindrome di Lorrain/Smith.
La sindrome di Paul Bert, conosciuta anche come “iperossiemia”, è riconducibile a un episodio convulsivo, simile ad un attacco epilettico, dovuto all’alta presenza di ossigeno nel sistema nervoso centrale (CNS). I fattori predisponenti alla sindrome di Paul Bert sono l’eccessiva esposizione ad elevate pressioni parziali di ossigeno, l’impegno muscolare e il freddo. Anche la suscettibilità individuale è un fattore che varia da individuo a individuo. La sindrome di Paul Bert si manifesta improvvisamente, preceduta seppur di poco da micro-contrazioni dei muscoli delle gambe e della bocca. I sintomi principali sono: visione a tunnel, acufeni (fischi o ronzii), vertigini, nausea, vomito, sgradevoli sensazioni olfattive e/o gustative, bradicardia e convulsioni.
La sindrome di Lorrain/Smith, invece, è una forma di infiammazione polmonare le cui cause sono da ricercarsi in lunghe esposizioni alla respirazione di ossigeno iperbarico. I segni e i sintomi sono l’ispessimento della membrana alveolo-capillare, tosse, senso di bruciore retrosternale, denaturazione del surfactante. Questa sindrome è controllata tramite il calcolo delle Oxygen Tolerance Unit (OTU) che fanno parte di un sistema di prevenzione dell’intossicazione alveolare da ossigeno. È praticamente inesistente nelle immersioni sportive con miscele nitrox, perché per incorrervi sono necessarie lunghe esposizioni che esulano dal normale contesto sportivo.
Per quanto riguarda la prevenzione della sindrome di Paul Bert, è richiesto soltanto il rispetto del limite della massima pressione parziale dell’ossigeno fissata a 1.4 bar da molte delle maggiori federazioni e agenzie didattiche internazionali. Tutti i computer subacquei moderni calcolano automaticamente l’esposizione all’ossigeno ponendo il sub in assoluta, totale, sicurezza.
Attrezzatura specifica
Nelle immersioni Nitrox, non è necessario acquistare attrezzature subacquee specifiche: la maggior parte delle attrezzature per immersioni ad aria sono adatte anche per le immersioni con miscele Nitrox, sempre se la miscela non supera il 36% di ossigeno. In ogni caso, è importante controllare le specifiche del proprio equipaggiamento e assicurarsi che siano adatte per l’uso con le miscele Nitrox.
Stazioni di ricarica
Le stazioni di ricarica Nitrox devono avere attrezzature e procedure specifiche per gestire queste miscele. Quando si ricarica una bombola con una miscela Nitrox, è necessario analizzare la percentuale di ossigeno presente e annotarla in un registro apposito. Inoltre, è necessario verificare la presenza di contaminanti nella miscela, come olio o acqua, e rimuoverli se necessario. Solo dopo questi controlli, la bombola può essere considerata pronta per l’uso.
Analisi e pianificazione
Prima di effettuare un’immersione con miscele Nitrox, è necessario analizzare la miscela e pianificare con cura l’immersione. L’analisi della miscela è fondamentale per garantire la sicurezza durante l’immersione, perché permette di calcolare la quantità di ossigeno presente nella miscela e di regolare di conseguenza il profilo di immersione. Inoltre, è importante pianificare l’immersione con cura, tenendo in considerazione fattori come la profondità massima operativa e la quantità di gas necessaria per l’immersione stessa.
L’Analizzatore di Ossigeno
Per analizzare la miscela Nitrox, è necessario utilizzare un analizzatore di ossigeno. Ci sono diversi modelli di analizzatori disponibili sul mercato, ma è importante leggere attentamente il manuale d’uso per utilizzarli correttamente. È anche importante calibrare l’analizzatore con un campione di ossigeno puro o con l’aria ambiente, che deve essere impostata al 21%. Il flusso della miscela non dovrebbe superare i 2 litri al minuto.
T cerchiata di Dalton
La legge di Dalton, o meglio la “T” di Dalton, è un importante strumento matematico utilizzato nelle immersioni nitrox. Questo metodo permette di calcolare tre valori fondamentali: la pressione parziale dell’ossigeno, la percentuale (frazione) dell’ossigeno e la pressione ambiente. Ma perché questi valori sono così importanti? La pressione parziale dell’ossigeno deve essere calcolata per non superare il limite massimo di 1.4 bar, la frazione dell’ossigeno deve essere individuata per scegliere la miscela nitrox più adatta a un’immersione, mentre la pressione ambiente serve per stabilire la massima profondità possibile per una data miscela nitrox.
Il funzionamento della “T” di Dalton è molto semplice: è composta da tre valori, la Pp (pressione parziale), la F (frazione del gas o percentuale) e la P (pressione ambiente o assoluta). Conoscendo due di questi valori, è possibile ottenere il terzo mancante. La figura mostra la sequenza in cui i tre valori devono essere disposti, ovvero la Pp sopra alla “T” seguita dal segno “:”, la F sotto la “Pp” seguita dal segno “x”, e infine la P sempre sotto la “Pp”.
Per capire meglio come funziona, supponiamo che il terzo valore mancante sia la Pp. In questo caso, è sufficiente coprire la Pp con un piccolo oggetto (ad esempio un dito) e si potranno vedere la F x P. Per calcolare la Pp, basterà moltiplicare la frazione dell’ossigeno per la pressione ambiente. Lo stesso metodo può essere utilizzato per i valori mancanti.
Adesso vediamo un esempio pratico: se vogliamo stabilire la frazione dell’ossigeno (FO2), basta coprire FO2 con un dito e si otterranno i simboli PO2 : P. Per ottenere la FO2, è sufficiente dividere la PO2 per la P.