continua… Prova a pensare alle peggiori situazioni, sapresti cosa fare ?
4 – Gestire e salvarti dal compagno in preda al panico.
Hai mai sentito raccontare di sub che iperventilano, che si tolgono il proprio erogatore e poi affogano con ancora 150 bar di aria nella propria bombola ? Bene, quel sub oggi è il tuo compagno.
A) Avvicinati con cautela quando vedi che il tuo amico è nei guai. Usa i segnali convenzionali per chiedergli cosa non va e cerca di valutare il suo stato d’animo. Non permettere ad un compagno disperato di afferrare il tuo erogatore e mettere in pericolo entrambi.
B) Se ha finito l’aria, dagli il tuo erogatore di emergenza e tienilo a distanza cercando di controllarlo. Lascia che il tuo compagno ristabilisca il ritmo del suo respiro, a meno che non sia ancora in preda al panico, nel qual caso dovresti procedere al passaggio successivo.
C) Effettuare una risalita controllata di emergenza. Se non riesci a calmarlo o se non hai aria anche tu o non riesci a darli il tuo erogatore di emergenza, risalite in superficie.
D) In superficie, gonfiate entrambi il GAV e chiedete soccorso.
5 – Combattere una corrente estrema.
Ti stai immergendo in un sito conosciuto e ti trovi improvvisamente spazzato via da una massiccia corrente a 16 nodi che ti sta trascinando in mare.
Caso corrente di ritorno. Non cercare di combattere la corrente. La maggior parte delle morti deriva dal nuoto contro corrente fino al punto di esaurimento. Nuota parallelo alla riva, se la risacca ti sta risucchiando allora allontanati dalla riva, è meglio finire per un miglio più in la lungo la spiaggia che un miglio in mare aperto o sugli scogli.
Caso corrente. Anche qui, non combatterla, e portati in superficie. Appena risalito, gonfia il tuo GAV e chiedi soccorso, gonfia il pedagno o chiedendo aiuto con le braccia.
6 – Perdersi sott’acqua di notte, la tua torcia si spegne e non trovi più il tuo compagno.
La prima domanda è, perché non hai una torcia di riserva ? Ma andiamo avanti.
A) Cerca di orientarti. Verifica la direzione delle bolle che escono dal tuo erogatore e presta attenzione alle tue orecchie, se scendi o risali dovresti accorgertene, mantieni la profondità.
B) Fai un giro a 360 gradi e cerca la luce del tuo compagno. Nuota con calma ma con costanza e cerca di raggiungerlo. Se hai un avvisatore acustico, invia dei segnali. Puoi anche gridare mentre espiri nel tuo erogatore, funziona.
C) Avvicinati lentamente al tuo amico. Pensaci, l’effetto sorpresa al buio potrebbe spaventarlo e generare un’altra situazione di pericolo.
D) Se non riesci a individuare il tuo compagno nell’arco di un minuto, risali e cercalo in superficie e segui la procedura concordata, gli accordi presi in precedenza in caso di perdita del compagno.
7 – Riportare una ferita o essere punti o morsi da qualcosa.
A) Comunica il problema al compagno, è probabile che tu d’ora in poi debba avere il suo aiuto.
B) Effettuate una risalita di emergenza controllata, a meno che tu non stia perdendo molto sangue.
C) Risaliti in superficie, gonfia il GAV e chiedi soccorso alla barca di appoggio. Una volta saliti sulla barca, esercitare una pressione sulla ferita con un panno o una benda pulita. Usa un laccio emostatico se necessario, in alternativa puoi utilizzare anche il cinghiolo del coltello o quello della maschera. Se hai perso un dito, ad esempio, mantieni la ferita fresca e non usare il ghiaccio direttamente su questa. Utilizza un sacchetto di plastica pulito e poi mettici il ghiaccio.
Fonte : scubadiving – continua…