Il concetto dei punti di rottura, o punti deboli, è argomento di discussione nel mondo della subacquea tecnica. Spesso è trascurato nelle immersioni poco profonde, riferisce lo scrittore, autore e subacqueo Simon Pridmore, che invece ritiene sia altamente rilevante per ogni forma e livello di immersione.
Un incidente avvenuto durante un recente viaggio illustra bene la problematica dei punti di rottura, talvolta nascosti.
Un gruppo di sommozzatori, in questa storia, si stava tuffando presso l’isola rocciosa di Manuk nel Banda Sea indonesiano. Il loro obiettivo principale era cercare gli squali martello nel blu di una parete profonda della barriera corallina.
Appena tuffatosi in acqua, Ian inziò la discesa. Giunse velocemente a – 20 metri e a quel punto, raggiunta la profondità programmata, inizio a gonfiatore il GAV al fine di rallentare e arrestare la sua discesa. Tuttavia, appena premuto il pulsante di gonfiaggio, tutto ciò che fece fu di iniettare un flusso di aria compressa direttamente nell’oceano.
Abbassò lo sguardo e, con sua grande sorpresa, vide che il VIS era collegato solo alla frusta proveniente dal primo stadio, il tubo corrugato non c’era. Ian continuò a scendere e tentò di pinneggiare per arrestare la sua discesa, ma tutto ciò che fece fu solo rallentare, senza correggere il suo assetto negativo.
Ian stava di fatti utilizzando un GAV con piastra posteriore in acciaio inossidabile da 7 kg, quindi non aveva pesi da poter sganciare.
I compagni di immersione, che fortunatamente erano vicini a lui, immediatamente si adoperarono per aiutarlo: uno si è aggrappato a Ian e ha gonfiato il proprio GAV, al fine di impedirle di affondare ulteriormente. L’altro recuperò il tubo corrugato di Ian, che fluttuava dietro alla sua schiena, e lo collego al VIS.
Non c’era nulla che tenesse il corrugato fissato al VIS, ma Ian riuscì a tenerlo fermo con le dita mentre gonfiava il GAV per rendere il suo assetto neutro. Si sentì scosso e decise di voler salire, così tutti insieme interruppero l’immersione….. senza riuscire a vedere alcun squalo martello.
Ian aveva scelto di utilizzare questo particolare GAV perché non gli piaceva indossare la cintura dei pesi. Si preoccupava sempre che la cintura gli potesse scivolare e cadere, o che la fibbia potesse sganciarsi. Indossare una cintura dei pesi, inoltre favoriva ad abbassare le gambe quando nuotava orizzontalmente, impedendogli di ottenere un buon assetto.
Così aveva scelto la soluzione di usare una pesante piastra posteriore invece dei pesi. Ian è stato fortunato perché ha avuto una squadra di compagni con lui pronti ad intervenire quando è avvenuto l’incidente. Tutti i GAV hanno più punti di potenziale difetto. Una cucitura può cedere, una valvola può bloccarsi o una fascetta, come in questo caso, può rompersi.
Fonte : divernet.com