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La pesca del Merluzzo nordico dell’oceano Atlantico, che rappresenta un quinto del pescato mondiale, è resa possibile grazie alla presenza di piante marine sane. Le praterie marine sono composte da piante da fiore che formano vaste distese nei mari poco profondi di tutti i continenti, ad eccezione dell’Antartide.

Uno studio condotto dagli scienziati e dai ricercatori dell’Università di Cardiff e dell’Università di Stoccolma, dimostra che le piante e le alghe dovrebbero essere riconosciute e gestite per mantenere e massimizzare il loro ruolo nella produzione globale della pesca. Nel Mediterraneo, ad esempio, questa tipologia di vegetazione marina copre meno del 2% del fondale, ma le specie di pesci e di invertebrati associati a questo ecosistema corrispondono al 30% – 40% del valore totale della pesca commerciale.

Una delle autrici dello studio, la Dott.ssa Leanne Cullen-Unsworth, ha commentato:

Le praterie di alghe e piante sostengono la produttività globale della pesca, fornendo l’habitat ideale per la nascita e la crescita di molte specie come i gamberi tigrati, le conchiglie ed il Merluzzo nordico.

Oltre a fornire un vivaio per le specie ittiche commerciali, ad esempio, la flora marina costituisce il biosistema di acque basse ideale per la raccolta degli invertebrati. La pesca degli invertebrati infatti è una fonte di proteine ​​essenziali per le popolazioni costiere tropicali.

La ricercatrice inoltre aggiunge che:

La distribuzione costiera di piante e alghe acquatiche è vulnerabile a una moltitudine di minacce sia terrestri che marine, come gli scarichi di acque a mare, lo sviluppo costiero ed il danno causato dalla pesca a strascico.

Si riscontra da anni un rapido declino globale delle praterie marine e quando le piante e le alghe scompaiono e divengono assenti, esistono prove evidenti a livello globale che le attività di pesca e le riserve marine spesso vengono compromesse con profonde conseguenze economiche negative. Per generare un cambiamento deve pervadere nelle strategie politiche la consapevolezza del ruolo delle piante marine nella produzione globale della pesca. Le alghe e le piante marine necessitano di una gestione mirata per mantenere e massimizzare il loro ruolo nella produzione globale della pesca.

Il valore potenziale delle piante marine nel sostenere la sicurezza alimentare rimane ampiamente sottovalutato. In particolare, vi è disparità tra i significativi benefici economici forniti dalla presenza di flora marina e gli scarsi livelli di finanziamento e gestione consentiti per prevenire il degrado delle praterie marine.

Le piante e le alghe stanno attualmente vivendo un rapido declino con una perdita stimata intorno al 7% della loro distribuzione globale all’anno.

Fonte: scubatravel.co.uk