La Grotta Azzurra è senz’altro la più famosa delle Grotte di Palinuro, un complesso di cavità subacquee situate tra il golfo di Velia e quello di Policastro. Deve il suo nome allo splendido colore delle acque, derivante dalla rifrazione della luce che durante le varie ore del giorno è in continuo cambiamento e dona alla grotta una magia unica
Da sempre meta di turisti e subacquei, nel 2007 un gruppo di biologi marini lanciò un SOS circa la necessità di preservare questo ambiente marino così unico e delicato: il turismo di massa stava mettendo a serio rischio la sopravvivenza di spugne e madrepore.
Ora, a distanza di anni da quel grido di allarme, le cose sembrano fortunatamente migliorate.
Francesco Cinelli, il biologo marino e docente di ecologia marina all'Università di Pisa, che per primo lanciò l’allarme sui rischi ambientali della Grotta Azzurra, ha fatto il punto della situazione intervenendo al convegno «Conservazione degli ambienti naturali e turismo sostenibile» organizzato dal comitato Primula Palinuri presentando dati incoraggianti.
A differenza di quanto accade nelle altre grotte del comprensorio di Palinuro, infatti, nella Grotta Azzurra la vita sembra rinata. Nonostante la frequentazione, soprattutto subacquea, sia continuata in modo massiccio nel corso degli anni, le colonie di madrepore hanno sono ricomparse anche vicino alla superficie da cui erano scomparsi negli anni passati. Una rinascita resa possibile grazie anche alla presa di coscienza da parte dei subacquei e che ora si auspica sarà tutelata da adeguate misure di salvaguardia.