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Secondo una recente ricerca dell'Università della North Carolina le modifiche dell’ecosistema marino  causate dalla pesca intensiva ai Caraibi hanno provocato la quasi scomparsa dei pesci che si nutrono di spugne che si sono così moltiplicate a dismisura e ora minacciano la sopravvivenza della barriera corallina.

Dall’indagine condotta in 12 paesi dei Caraibi, confrontando 25 siti dove la presenza di pesce è molto bassa a causa di decenni di pesca intensa con 44 siti dove i pesci sono abbondanti, è emerso che oltre il 25% delle colonie di corallo, nei siti con minor pesce, è in contatto con le spugne, più del doppio delle barriere con più pesce. Nei siti che più si sono conservati, le specie di spugne a crescita veloce sono mangiate dai pesci angelo e dai pesci pappagallo, che invece lasciano in vita quelle a crescita lenta che si proteggono grazie a delle difese chimiche che li respingono.

Lo studio conferma inoltre la teoria dell'ecosistema a livello di comunità, con evidenti effetti indiretti della pesca eccessiva sulla vita di spugne e coralli concludendo che le nazioni caraibiche dovrebbero basare le loro decisioni politiche per la pesca sulla chiara connessione tra la pesca eccessiva e i coralli soffocati dalle spugne visto e considerato che conservazione dei coralli richiede una popolazione prospera di pesci nella barriera.