Tempo di lettura: 2 minuti

La Calypso è una forse una delle navi più famose del mondo, accompagnò il capitano Cousteau nelle sue esplorazioni oceanografiche ed entrò  nelle case di tutti grazie alla serie di documentari che per primi mostravano al grande pubblico le bellezze sottomarine dei nostri mari. Ma adesso la sua fine rischia di essere davvero poco gloriosa: depositata in un cantiere bretone da 20 anni, dopo che nel 1996 a Singapore affondò a seguito di una collisione con una chiatta, rischia di finire all’asta.

Dopo una lunga battaglia legale a conclusione di un contenzioso fra il cantiere e gli eredi di Cousteu, l’11 dicembre 2014 un tribunale francese  aveva condannato la vedova Francine al pagamento di 273.000 euro ai cantieri Piriou dove la nave dove arrivò nel 2007 per i lavori di ristrutturazione in seguito ai danni riportati nello scontro con la chiatta. Il termine per il pagamento è scaduto l’11 marzo e ora la nave potrebbe andare all’asta.

 Nel 1950 Cousteau affittò la Calypso da Thomas Guinnes, erede dell’impero della birra, al prezzo simbolico di un  franco all’anno, la ristrutturò e la trasformò in una nave da ricerca oceanografica e supporto per le esplorazioni subacquee ma in seguito alla sua morte nel 1997, all’età di 87 anni, le relazioni fra la seconda moglie Pauline e il figlio maggiore avuto dalla prima moglie si deteriorarono trasformandosi in una vera e propria guerra.

Pascale Bladier-Chassaigne del Sea and River Heritage Foundation ha dichiarato in una intervista al Guardian che la Calypso è una nave unica nel suo genere, forse la barca più conosciuta del mondo, ed è necessario fare qualcosa per salvarla e far sì che diventi patrimonio di tutti. Dal canto sua Francine Cousteau, la vedova, si è detta fiduciosa di poter risolvere la situazione a breve, confidando forse nell’intervento di qualche milionario che possa riscattare la nave. Vedremo dunque nei prossimi mesi quale sarà la sorte di questa celeberrima nave.