È stato pubblicato di recente su Environmental Science and Technology uno studio di un gruppo di studiosi degli oceani che potrebbe rivoluzione il modo in cui biologi marini e scienziati del clima studiano l'oceano.
La crescita delle emissioni di anidride carbonica sta aumentando il grado di acidità dei nostri mari mettendo sempre più a rischio la sopravvivenza di molte specie, per questo le attività di monitoraggio dei mari saranno in futuro sempre più importanti.
I ricercatori del Plymouth Marine Laboratory, dell’Università di Exeter, dell’Institut Francais Recherche Pour L´Exploitation de la Mer (Ifremer) e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno così sviluppato nuovi metodi per permettere di controllare l'acidità degli oceani dallo spazio
I metodi attualmente in uso, infatti, sono limitati dalla necessità di dover collocare gli strumenti sul punto di rilevazione, il monitoraggio è circoscritto a piccole aree di oceano anche perché i costi delle navi da ricerca sono molto elevati.
La nuova tecnica utilizza invece telecamere termiche montate su un satellite, dotato di sensori a microonde che monitorano anche la salinità, le misurazioni così effettuate oltre ad essere notevolmente più estese sono anche più veloci.