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Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences sarebbe un densovirus, particolare tipo di parvovirus che solitamente si trova negli invertebrati, il responsabile dell’epidemia che lo scorso anno ha causato la morte di milioni di stelle marine sulla costa occidentale del Nord America, dal sud dell'Alaska alla Bassa California.

Dall’analisi dei campioni conservati nei musei è emerso che quest’agente patogeno era presente già da 72 anni, ma solo negli ultimi anni è diventato aggressivo forse a causa di una mutazione del virus, anche se fra i fattori che hanno favorito lo sviluppo dell’epidemia potrebbero esserci il riscaldamento climatico e la sovrappopolazione delle stelle marine. Anche l'acqua marina, il plancton e i ricci di mare loro portatori di questo virus, potrebbero aver contribuito al diffondersi della malattia chiamata sea star wasting syndrome che provoca infezioni agli arti, facendoli staccare dal corpo e provocando la fuoriuscita degli organi interni.

Lo studio aiuterà a capire come il virus uccida le stelle marine e quali possano essere le conseguenze nell’ecosistema,  secondo i ricercatori, infatti, le conseguenze potrebbero essere di grande portata visto che le stelle marine, voraci predatori, sono un tassello fondamentale negli oceani ed hanno un ruolo fondamentale nel mantenere la diversità.