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Alejandro Plasencia, studente spagnolo di ingegneria, ha creato una rete da pesca biodegradabile e tracciabile che potrebbe salvare la vita delle creature marine che rimangono intrappolate nelle reti che, abbandonate sui fondali.

Il sistema che è stato chiamato Remora è composto da una rete biodegradabile nella quale è stato incorporato un sistema di monitoraggio a radio frequenza (chiamato RFID) , e grazie ad una app i pescatori possono monitorare la propria attrezzatura in tempo reale, localizzarla e recuperarla in caso di perdita.

Le reti abbandonate sui fondali costituiscono un pericolo reale soprattutto per i mammiferi marini, decomponendosi in milioni di piccoli pezzi di plastica, diventano cibo per molte creature marine ed entrano così nella catena alimentare giungendo fino a noi.  Per rendere quindi la rete biodegradabile è stato utilizzato un polietilene addizionato con d2w®, un additivo che fa sì che nel giro di 4 anni la rete si degraderà e verrà assimilata dall’ambiente senza lasciare frammenti ne residui pericolosi. In questo modo oltre alla riduzione dei rifiuti di plastica, il sistema consente di risparmiare il 54% di energia durante l’utilizzo.