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Dopo la pesca indiscriminata, l’inquinamento e la distruzione dell’habitat ora gli scienziati hanno individuato una nuova minaccia per le tartarughe marine, la malattia da decompressione o MDD che  colpisce gli esemplari intrappolati nelle reti dei pescherecci ed esposti ad una riemersione rapida.

Tutti i subacquei conoscono bene e temono la malattia da decompressione che negli esseri umani può causare anche la morte, fino ad oggi una patologia simile era stata riscontrata in altri mammiferi come le balene e i delfini ma mai si era pensato che anche le tartarughe potessero essere esposte a questo rischio.

La scoperta è stata effettuata da un gruppo di studiosi che hanno esaminato 29 esemplari di Caretta Caretta catturati accidentalmente dalle reti da pesca al largo della costa spagnola. Dai risultati pubblicati su Diseases of Aquatic Organisms è emerso che alcune tartarughe fra quelle portate in salvo, nonostante l’apparente buono stato di salute, potrebbero non essere sopravvissute a causa dell’MDD provocata dalla rapida emersione.

Durante la ricerca, infatti, in alcuni esemplari sono stati individuati i sintomi della malattia da decompressione e questo conferma che esiste la possibilità che la tartarughe catturate accidentalmente anche se rilasciate possano non sopravvivere alla rapida ascesa che avviene quando le reti da pesca vengono raccolte. Due delle tartarughe oggetto di studio sono state trattate coi protocolli utilizzati per il trattamento del’MDD negli esseri umani reagendo in modo positivo e successivamente sono state quindi rilasciate in mare.