I ricercatori del Scripps Institution of Oceanography della UC San Diego hanno realizzato nuove mappe dei fondali della terra ricche di dettagli inediti, l’obiettivo degli scienziati, che hanno presentato i risultati sulla rivista scientifica Science, era quello di continuare l’esplorazione del 90% dei fondali ancora sconosciuti. E così sono emersi dalle profondità marine panorami inaspettati: montagne e catene montuose di cui non si sospettava l’esistenza e che ora aiuteranno gli scienziati a gettare nuova luce sugli oceani e sui movimenti della crosta terrestre.
Per la realizzazione della mappa gli scienziati si sono avvalsi di rilevazioni satellitari, le immagini dei paesaggi sottomarini sono state realizzate misurando la gravità in diversi punti dell’oceano. Nel caso della presenza di un vulcano molto alto, ad esempio, la massa extra genera perturbazioni nel campo gravitazionale della zona in cui si trova, perturbazione che sulla superficie marina si manifesta come un urto. Per determinare la quantità di massa da associare agli urti è stato creato un modello scientifico che ha permesso la realizzazione della mappa ad alta risoluzione che è consultabile sul sito dell’istituto all’indirizzo https://scripps.ucsd.edu