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In attesa che l’Unesco renda ufficiale la creazione della Maritime Silk Road, una via marittima della seta che metterà sotto tutela i siti di maggior rilievo, la Cina aumenta la protezione per i beni archeologici subacquei più importanti e aumenta il proprio impegno negli scavi.

Nei  prossimi due anni partiranno le ricerche nell’arcipelago di Xisha dove verranno esplorati i relitti individuati nei fondali delle isole Shanhu e Jinyin nei cui pressi sono stati individuati materiali da costruzione e reperti risalenti al XVII secolo e che potrebbero essere arrivati su questi fondali in seguito ad un naufragio.

Esiste già un progetto che prevede la creazione, nel Mar Cinese Meridionale, di un istituto nazionale dedicato alle ricerche subacquee accompagnato da un luogo dedicato alle attività archeologiche con annesso un museo. Queste attività dovrebbero aiutare la conservazione della via marittima della seta, una rotta commerciale che si sviluppò durante le dinastie Qin e Han, dal 220 a. C. al 221 d.C. e che attraversava il Mar Cinese Meridionale e l'Oceano Indiano per raggiungere in fine il Mediterraneo.