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Tutti gli abitanti dell’Isola d’Elba e gli appassionati che si immergono nelle acque dell’Isola di Pianosa conoscono l’Ancorone, la grande ancora che ha dato il nome all’omonima secca a nord dell’isola e che appartenne probabilmente ad una imbarcazione della fine del XIX secolo. Ora il reperto, grazie ad una complessa indagine della Guardia Costiera di Portoferraio, è stato riposizionato sul fondale a 25 metri di profondità dove si trovava da più di un secolo, e da dove era stato illegalmente rimosso a fine 2013.

La vicenda è iniziata lo scorso novembre quando, in seguito ad una segnalazione, la Capitaneria di Porto elbana ritrovò il grosso reperto di oltre tre metri di altezza e 600 kg di peso, nel giardino di un’abitazione di Campo nell’Elba. Dopo le indagini per comprendere la provenienza della grossa ancora si è così potuto ricostruire che si trattava proprio del celebre ancora sottratta dai fondali di Pianosa grazie ad un complesso piano. L’incauto ladro, un esperto subacqueo, si era immerso portando a galla l’ancora sollevata poi mediante la gru di un peschereccio appositamente reclutato e, dopo aver scaricato il bottino alla Marina di Campo, l’ancora era stata depositata nottetempo in un giardino in attesa della collocazione definitiva. Alla fine gli investigatori hanno denunciato il ladro per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato secondo quanto previsto nel Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, furto aggravato ed appropriazione indebita. L’ancora, dopo essere stata sottoposta ad un controllo, è stata riposizionata in mare da parte della stessa Guardia Costiera di Portoferraio dove potrà continuare ad essere ammirata da tutti gli appassionati di subacquea.