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La nave a vapore Central America stava trasportando un vero tesoro quando nel settembre del 1857 a causa di un uragano si inabissò davanti alla costa del South Carolina, nelle sue stive viaggiavano infatti 3 tonnellate d'oro, tra lingotti, pepite e monete da 20 dollari e, secondo alcune fonti,  la nave trasportava anche segretamente 15 tonnellate in lingotti dell'esercito che avrebbero dovuto servire a rafforzare la traballante economia del paese.

Dei 477 passeggeri ben 425 morirono nel naufragio che, a causa dell’incredibile quantità di oro andato perduto, causò anche il panico nei mercati dando origine alla prima crisi finanziaria globale. Alla fine degli anni ’80 una cordata di imprenditori si mise alla ricerca del relitto che fu individuato a circa 2.000 metri di profondità e, alla diffusione della  notizia della localizzazione della nave, furono in molti a farsi avanti per reclamare il tesoro.

Nel corso degli anni Thomas Thompson, colui che riuscì a metter insieme il gruppo di imprenditori, ha recuperato quasi due tonnellate d’oro, ma nel 2012 è scomparso e si è reso irrintracciabile senza aver mai diviso questa fortuna con nessuno degli investitori. Ora il recupero continua a cura della Odyssey Marine Exploration Inc che ha riportato in superficie i 30 chilogrammi di oro e le operazioni di recupero verosimilmente andranno avanti ancora per molto.