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Nel settembre del 2012 Google ha inaugurato lo street view subacqueo rendendo disponibili immagini dei fondali di Australia, Filippine e Hawaii e ora ad arricchire l’archivio di immersioni subacquee arrivano altri siti subacquei delle isole Galapagos, Monaco, isole Bermuda e Messico. Visitare virtualmente lontani siti di immersione è senz’altro interessante per pianificare la vacanze, ma quello offerto da Google è un servizio che può fornire anche un supporto alla ricerca scientifica.

La mappatura dei fondali oceanici, infatti, rende ancora più evidenti i cambiamenti repentini che colpiscono gli ambienti sottomarini; le fotografie panoramiche scattate da diverse angolazioni per consentire la ricostruzione a 360° dell’ambiente permettono di realizzare esattamente le stesse immagini anche a distanza di tempo e questo può aiutare a monitorare i cambiamenti subacquei.

Per arricchire il suo archivio di panorami subacquei Google sta utilizzando Catlin Seaview Survey, un programma scientifico al quale collaborano squadre di scienziati che per questo progetto si avvalgono anche di uno speciale tablet subacqueo sviluppato ad hoc che fino a 30 metri di profondità  può connettersi ad internet mentre per profondità maggiori vengono impiegati robot subacquei in grado di registrare anche i dati ambientali relativi a luce e temperatura.
Le località che recentemente sono entrare a far parte dei panorami subacquei di Google sono i reef di Santa Rosa e Columbia in Messico; la riserva marina di Larvotto nel Principato di Monaco, il Museo subacqueo di Cancun e Isla Contoy, sempre in Messico.