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Ad Haiti un gruppo di studiosi italiani sta curando la realizzazione di un museo davvero particolare, si tratta del museo della pirateria che, finanziato dal ministero del Turismo di Haiti, vedrà la luce ad Île-à-vache, un luogo simbolo che alla fine del 1600 divenne il ritrovo dei più famosi corsari e pirati dell’epoca attivi nel Mar dei Caraibi.

Non a caso i resti della flotta del famoso bucaniere Morgan, uno dei pirati più celebri di tutti i mari, si trovano proprio a Île-à-vache, la storia narra infatti che nel 1669 le sue navi ormeggiarono in queste acque per festeggiare il saccheggio della città di Portobello ma, durante la festa, la nave ammiraglia Oxoford esplose colando a picco in poco tempo e l’anno successivo la malasorte colpì ancora il pirata e la nuova ammiraglia, un vascello da 40 cannoni che naufragò durante una tempesta sulle scogliere coralline.
 
In considerazione degli innumerevoli reperti che ancora riposano sui fondali e dei ritrovamenti già effettuati, come i 5 relitti di fine ‘600 ritrovati nel 2004, è nata così l’idea della creazione del museo della pirateria che offrirà un'area subacquea protetta dove gli appassionati di snorkeling e immersioni potranno ammirare i resti degli sfortunati vascelli mentre a terra sarà creato uno spazio con l’esposizione dei reperti storici ripescati, e dove sarà attivato un laboratorio di restauro.
 
I ricercatori italiani potranno disporre di una piccola barca telecomandata con Gps integrato che consentirà l’esplorazione del fondale e l’individuazione di reperti ancora sconosciuti. Come ha dichiarato Costantino Meucci, chimico conservatore e coordinatore del progetto, il giacimento del museo raccoglie i resti di due vascelli, ma non si escludono altri ritrovamenti «L’aspetto più sorprendente del sito – ha dichiarato ancora Meucci – è lo spettacolo mozzafiato dell’accumulo dei cannoni con le ancore che danno davvero l’impressione dello scivolamento di tutto il carico verso la prua, restituendo l'immagine del violento impatto del vascello sulla barriera corallina durante una tempesta, e l'affondamento».
 
Dopo la raccolta dei dati, il progetto definitivo sarà realizzato dal governo haitiano in collaborazione con l'Unesco e se tutto andrà bene il museo sarà pronto per le immersioni nella primavera del 2015.