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Secondo lo studio coordinato da Ward Sanford, del Servizio Geologico degli Stati Uniti e pubblicato su Nature, le acque degli antichi oceani avevo un tasso di salinità elevatissimo, almeno doppio rispetto a quello odierno.

Analizzando i sedimenti marini risalenti al Cretaceo intrappolati a oltre 1.700 metri sotto il cratere della Baia di Chesapeake in Nord America, nato 35 milioni di anni fa dall'impatto di un gigantesco asteroide o una cometa del diametro di 3 chilometri, gli studiosi hanno potuto estrarre l’acqua risalente a quel periodo rimasta intrappolata sotto il cratere.
 
Dai risultati è emerso che 145 milioni di anni fa l'acqua dell'Oceano Atlantico era due volte più salata rispetto a oggi e che la salinità è scesa ai livelli attuali circa 100 milioni di anni fa, un cambiamento dovuto all'allontanamento del Sud America dall'Africa che ha trasformato l'Atlantico dal bacino chiuso che era nell'oceano aperto che conosciamo oggi.