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Nell’ambito delle indagini condotte durante l’operazione Nemo, che ha portato a sgominare una banda di tombaroli subacquei che agivano nel Nord Italia, nuovi reperti continuano ad riemergere dal mare. Al largo di Porto Maurizio, dove già nelle scorse settimane i Carabinieri avevano individuato il relitto di una nave romana, è stato individuato a 35 metri di profondità un ceppo d’ancora romana in piombo di circa 170 cm del I-II sec. a.C. del peso stimato di un paio di quintali, appartenuto ad una nave romana di grosse dimensioni, e non è escluso possa trattarsi dell’ancora del relitto localizzato di recente.

Poco distante, nel tratto di mare fra Porto Maurizio e San Lorenzo, a 38 metri sono stati poi individuati  un’altra ancora, che potrebbe appartenere ad un vascello di epoca bizantina, e i resti di quello che ad una prima indagine sembra essere un cannone. Continuano per ora le indagini e i rilievi dei carabinieri che non escludono la possibilità di altre importanti scoperte.