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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Acta Physiologica le funzioni cardiache dei subacquei subirebbero notevoli modifiche durante e dopo l’attività di immersione.

Tra i cambiamenti che sono stati registrati sul piccolo gruppo di studio composto da 18 subacquei di circa 40 anni, senza patologie cardiache preesistenti, da segnalare la riduzione delle dimensioni della camera cardiaca inferiore che pompa il sangue ossigenato e la diminuzione del flusso di sangue nei ventricoli. Visto anche l’aumento registrato negli ultimi anni dell’età media di coloro che si dedicano alla subacquea, questo tipo di esami potrebbero essere utilizzati per individuare nei subacquei malattie cardiache non ancora note o eventuali anomalie che potrebbero rivelarsi fatali durante l’immersione.

Lo studio è stato condotto da un’equipe della Scuola Superiore Sant'Anna e dal CNR di Pisa, l’abstract dell’articolo dal titolo »«Cardiovascular changes during SCUBA diving: an underwater Doppler echocardiographic study» è disponibile gratuitamente sul sito della rivista.