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Sono più di 640 mila tonnellate le reti da pesca abbandonate ogni anno che, lasciate alla deriva, costituiscono un grandissimo pericolo per tutta la fauna marina, cetacei e tartarughe in particolare. Ora grazie al sistema Econyl messo a punto da un’azienda italiana, la Aquafil, sarà possibile trasformare questa minaccia per l’ambiente in costumi da bagno, tappeti e moquette, oltre che componentistica plastica di vario genere.

Dalla reti da pesca si può infatti ricavare caprolattame, la materia prima chimica con cui si produce il nylon 6, i tipo di nylon più economico, morbido e di facile lavorabilità e che si presta ad essere riciclato infinite volte senza perdere le sue caratteristiche originarie. I filati così ottenuti possono essere destinati alla realizzazione di capi di abbigliamento di ogni genere, dalla biancheria intima agli indumenti sportivi.

L’azienda detentrice di questo sistema di produzione ha quindi avviato la filiera di produzione attraverso rigorosi criteri di sostenibilità ambientale con l’obiettivo di mantenere un livello bassissimo di CO2 e diminuire il consumo di risorse idriche durante il ciclo produttivo.