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Nelle acque occidentali della Norvegia gli scienziati stanno testando un sistema di rilevazione che potrebbe essere di grande aiuto in un prossimo futuro a tutti coloro che si occupano del mare e del suo ecosistema. Si tratta infatti di una rete composta da dispostivi acustici autonomi grazie ai quali è possibile rilevare tutto quello che accade sotto la superficie del mare.

Il prof. Kyle Zhang e Paul Havinga dell’Università di Twente nei Paesi Bassi hanno spiegato che si tratta di dispositivi che, grazie alla presenza di sensori e processori elettrici, sono in grado di rilevare la presenza di un’imbarcazione o di una fuga di combustibile e inviare un segnale alla centrale di controllo.

Durante i test in corso nel mare norvegese i ricercatori hanno posizionato i sensori in profondità dove, dopo aver rilevato attività sospette, si sono rivelati in grado di comunicare tra loro tramite segnali acustici creando così una rete che, se necessario, invia poi un segnale in superficie.  Questo sistema in futuro potrebbero trovare numerose applicazioni in tutti i campi che coinvolgono lo studio del mare e del suo ambiente, e potrebbe rivelarsi utili anche per prevenire incidenti ai condotti e alle piattaforme petrolifere.