È stata denominata Iatá-Piuna, che nella lingua degli antichi nativi significa «navigare in acque scure e profonde», la spedizione che ha portato un team di scienziati brasiliani e giapponesi a fare una scoperta davvero sorprendente: un antico continente che si inabissò probabilmente un centinaio di milioni di anni fa e che giace oggi negli abissi della dorsale atlantica del Rio Grande in Brasile.
La spedizione, composta da 6 scienziati, è partita lo scorso 6 aprile dalle coste del Sud Africa a bordo della nave giapponese Yokosuka, fra le dotazioni a disposizione degli studiosi il sommergibile Shinkai, in grado di immergersi fino a 6.500 metri di profondità. Dopo un periodo di maltempo, il 30 aprile è stato possibile osservare i fondali del Rio Grande e qui gli scienziati, hanno scoperto una gigantesca pianura battezzata dagli studiosi Elevacao do Rio Grande e definita come una sorta di Atlantide brasiliana.
Grazie a campioni di granito e di altre rocce che normalmente si trovano sulla superficie terrestre e non nelle profondità marine, è stato infatti possibile confermare definitivamente l’antica natura continentale di questa terra che oggi giace a 1.250 metri di profondità. Sono state raccolti anche campioni contenente ferro, nichel, manganese, cobalto, niobio e tantalio e le future spedizioni si occuperanno di verificare anche l’eventuale presenza di altre risorse minerarie.