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Esperti provenienti dalla Heriot-Watt University e dal Marine Systems Engineering Laboratory della Northeastern University’s in Massachusetts hanno unito le proprie forze a quelle degli scienziati che in Belize allevano coralli portando avanti il progetto «Fragments of hope» realizzando due robot subacquei speciali che avranno il compito di arrivare nelle profondità marine impossibili per i subacquei e riparare i coralli danneggiati dalle attività umane, come la pesca a strascico.

Esistono già programmi di recupero delle barriere portati avanti dagli studiosi che restituiscono vita ai fondali marini grazie ai coralli allevati nelle «nurseries» come quella che si trova in Belize, ma molto più numerose sono le popolazioni di corallo che, in tutti i mari del mondo, vivono a profondità proibitive per gli esseri umani.

Il progetto per la realizzazione dei robot è stato portato avanti coi fondi delle università, ma ora gli scienziati hanno bisogno di altri 100.000 dollari per completare il primo dei due robot previsti e per trovare finanziatori gli studiosi hanno pensato di inserire le loro ricerche all’interno di un sito web che ospita nuove idee in cerca di finanziamenti.
Come ha dichiarato una delle scienziate che lavora sul progetto, le barriere coralline sono tra i sistemi più ricchi di biodiversità e sono essenziali per l’ecosistema del nostro pianeta ed è quindi di vitale importanza continuare e migliorare le azioni di salvaguardia di questo ambiente.

Attraverso la piattaforma Kickstarter sono stati raccolti sino ad ora 30.000 dollari le donazioni a questo indirizzo sono ovviamente aperte a tutti coloro che vorranno partecipare.