Il GOI, Gruppo Operativo Incursori, è l'unità di attacco e come tale ha in dotazione una vasta gamma di armi che comprendono mitragliatrici, lanciagranate e lanciarazzi oltre che esplosivi e cariche da demolizione di vario genere. Sono inoltre utilizzati esplosivi e cariche da demolizione di vario genere e per le comunicazioni sono impiegate radio palmari e terminali satellitari. Per gli spostamenti terrestri i veicoli a disposizione sono l’Iveco VM 90, un mezzo ruotato militare leggero per fuoristrada, a metà fra l'autocarro tattico ed il fuoristrada e la Land Rover Defender.
Inoltre il reparto è dotato di mezzi subacquei da incursione realizzati in Italia, ispirati agli S.L.C. (siluri a lenta corsa, chiamati anche maiali) impiegati dagli incursori della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale e dai minisommergili CA/CB dello stesso periodo.Per le operazioni di infiltrazione via mare, gli operatori del GOI possono contare inoltre sui sommergibili del COMFORSUB (Comando forze subacquee).
Il GOS, il Gruppo Operativo può contare a sua volta su impianti e apparecchiature diversificate sia per quanto riguarda l'immersione autonoma sia per quel che concerne le apparecchiature speciali.Rientrano fra le apparecchiature speciali i sistemi che consentono di raggiungere quote che raggiungono anche i –600 m sia con esposizione diretta alla pressione ambientale (sino a -250 m) sia impiegando attrezzature pressoresistenti quali la Campana di salvataggio McCann, il minisottomarino in dotazione alla nave Anteo o lo scafandro rigido articolato A.D.S. Grazie a questo sistema gli operatori possono compiere immersioni prolungate a quote di –300 metri senza esporsi alla pressione ambientale e alla conseguente necessaria decompressione.
Per quanto riguarda le unità navali, oltre alle due di appoggio, la Pedretti e la Marino, fa parte del Gruppo Navale Speciale anche la nave Anteo, attrezzata per i lavori subacquei più impegnativi e che ospita anche un sala iperbarica. A bordo, oltre alla la campana di salvataggio McCann operativa fino alla quota di 120 metri, indispensabile per trarre in salvo gli equipaggi intrappolati in profondità all’interno di sottomarini, trovano posto un sommergibile tipo SRV 300 e un veicolo filoguidato del tipo Falcon.
Inoltre in caso di necessità è possibile imbarcare uno scafandro rigido ADS (Atmosphere Diving Suite) per operare a grandi profondità senza soffrire l’effetto della pressione, durante queste operazioni gli operatori possono poi avvalersi dell’ausilio del sistema TMS (Teather Management System) che anche in condizioni meteo difficili consente di operare senza pericolo.