Shell ha annunciato la decisione di abbandonare per il 2013 i piani di estrazione del petrolio al largo delle coste dell'Alaska, nell'Artico. Il presidente Marvin Odum ha dichiarato che lo stop alle operazioni è stato causato della necessità di realizzare attrezzature adatte ad operare in sicurezza in un ambiente così proibito ma la regione artica rimane una delle zone più interessanti per il futuro del gigante petrolifero.
Greenpeace, da tempo impegnata per salvare l’Artico dalle perforazioni, si è dichiarata moderatamente soddisfatta e ha ricordato che la reputazione della Shell, in fatto di sicurezza, è stata messa a dura prova poco meno di 2 mesi quando è avvenuto il naufragio della piattaforma petrolifera Kulluk vicino all'isola di Kodiak in Alaska, un paradiso di biodiversità. Si spera ora che il governo americano prenda i provvedimenti necessari per garantire la conservazione del delicato equilibrio dell’Artico.