È stato recentemente pubblicato sulla rivista Marine Ecology uno studio realizzato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale del Ministero dell'Ambiente) che ha documentato come, negli ultimi vent’anni, gli avvistamenti di balenottere nel Tirreno centrale siano aumentati del 300%.
Luca Marini, coautore della ricerca, ha confermato che il Tirreno è diventato zona di sosta durante le migrazioni delle balene, anche se l’aumento delle balenottere in questa zona di mare non è necessariamente indice di un incremento in tutto il Mediterraneo. I motivi grazie ai quali i cetacei frequentano maggiormente il Tirreno centrale negli ultimi anni potrebbero essere legati ai cambiamenti climatici che hanno reso la regione ricca di clorofilla o all'aumento del traffico marittimo della regione del Santuario Pelagos, compreso nel tratto di mare fra Liguria, Toscana e Sardegna, è stato infatti documentato come nelle zone ad alto traffico marittimo, siano quelle dove statisticamente gli avvistamenti sono minori.
È dal 2007 che ISPRA controlla e monitora i cetacei dei nostri mari impiegando traghetti di linea lungo la tratta Civitavecchia-Golfo Aranci, una metodologia efficace che permette di controllare l’andamento della distribuzione delle popolazioni anche in zone di alto mare altrimenti difficilmente raggiungibili e grazie a questo metodo, anche economico, è stato possibile individuare delle aree, lungo le rotte marittime, ad alta densità di cetacei.
Si spera quindi che una normativa ad hoc venga presto emanata al fine di controllare e regolamentare la navigazione riducendo al minimo il numero di collisioni fra navi e cetacei, purtroppo sempre molto elevato.