Un gruppo di scienziati del Plymouth University Marine Institute ha presentato la prima serie di mappe che riportano dettagliatamente gli habitat vulnerabili che si trovano in acque profonde, fra cui barriere coralline di acque fredda e colonie di spugne, situate nelle acque dell’Atlantico nord-orientale.
Il team inglese ha usato un complesso modello di modellazione per delimitare e tracciare l’area interessata, pari a più del doppio della superficie dell’Italia e le mappe serviranno per calcolare la percentuale di coralli e spugne che potrebbero essere tutelate dalla rete di protezione proposta dal Marine Protected Areas, l’ente del governo inglese preposto alla difesa dei mari.
Il responsabile del progetto, il dottor Kerry Howell, ha dichiarato «Le persone pensano che le acque profonde siano dei grandi deserti mentre in realtà facciamo sempre più affidamento su queste aree per le risorse necessarie alla pesca e per le risorse energetiche, e ora le acque profonde si stanno rivelando importanti anche per le risorse di metalli preziosi come oro, rame e zinco. Fino ad oggi abbiamo avuto mappe più dettagliata della superficie di Marte che dei nostri mari, col nostro progetto speriamo di aver iniziato un nuovo corso».