Durante l’ultima edizione del Medical Design and Manufacturing a Minneapolis è stata presentata da una coppia di ingegneri americani, Troy Pongratz e Yvonne Ng, una rivoluzionaria protesi progettata appositamente per i subacquei che abbiano subito l’amputazione degli arti inferiori.
La decisione di progettare una protesi che potesse realmente aiutare le persone amputate ad immergersi normalmente arrivò nel 1998 quando Yvonne, durante una vacanza ai Carabi, dovette rinunciare ad immergersi proprio a causa della sua disabilità.
Da quel momento la coppia ha iniziato a lavorare al dispositivo presentato pochi giorni fa ribattezzato Scuba Leg. Si tratta di una protesi che si posiziona al di sotto del ginocchio, progettata appositamente per il nuoto e realizzata con materiali resistenti alla salsedine e alla sabbia, facile da indossare e da smontare e dai video che sono disponibili sul sito di Troy Pongratz pare proprio che il dispositivo sia in grado di consentire alle persone amputate di immergersi normalmente.
La protesi ha poi una modalità che permette anche di camminare e che il subacqueo può inserire mentre è in acqua prima di riemergere dall’immersione o dal bagno. Diversi prototipi sono già stati testati e anche se l’intenzione della coppia di progettisti inizialmente non era quella di creare un prodotto da commercializzare, ora però sono sicuri che Scuba Leg potrebbe davvero migliorare la qualità della vita dei subacquei amputati aiutandoli a riprendere l’attività.
Per questo Pongratz e Yvonne Ng, dopo la presentazione al Medical Design and Manufacturing, stanno ora cercando dei finanziatori per completare i test e perfezionare il dispositivo in vista di una sua commercializzazione