Riguarda l’Italia e lo Stretto di Messina il progetto Priamo (Pianificazione, ricerca e innovazione in un ambiente marino orientato) il cui obiettivo è quello di individuare le migliori aree in cui installare turbine marine per trarre l’energia elettrica dalla forza del mare.
I finanziamenti per l’operazione sono stati messi a disposizione dalla Commissione Europea e
il dipartimento di Biologia animale ed ecologia marina dell’Università di Messina si occuperà del coordinamento delle operazioni.
A gestire i lavori sarà la spin-off diretta dai docenti Felice Arena e Paolo Boccotti, verrà impiegata la tecnologia Rewec3 (ovvero U-Owc, Oscillating water column) che verrà installata entro la fine del 2013 e grazie alla quale un chilometro di installazioni potrebbe produrre circa 8.000 MWh ogni anno.