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Nell’intento di realizzare un mezzo di locomozione subacqueo in grado di essere utilizzato durante i loro studi sembra ora che i ricercatori dell’Università di San Pietroburgo siano riusciti a realizzare la prima bicicletta davvero in grado di muoversi sui fondali.

Per riuscire a superare il problema dovuto alla grande forza necessaria per muoversi nell’acqua, la cui densità è pari a 1000 volte quella dell’aria, gli studiosi hanno deciso di abbandonare il tradizionale motore ad elica e di puntare sul motore a reazione «Grazie al lavoro di motori a rotore, l’acqua viene risucchiata dalle fessure di prua e poi spinta fuori sulla cassa. Si crea l’effetto Coandã, secondo il quale nella parte anteriore si rileva una pressione minore – spiega Vladimir Taradonov – In questo modo il mezzo subacqueo si muove seguendo la pressione più bassa, dunque in avanti, come se si autospingesse».

Al momento gli studiosi stanno realizzando un prototipo e i primi test con persone a bordo saranno effettuati in estate.