Secondo una recente sentenza della Cassazione, le mancate immersioni durante una vacanza possono essere risarcibili come danno morale per una vacanza rovinata.
La vicenda, il cui protagonista è un subacqueo ligure, è partita anni fa dalla dal sub che denunciò il tour operator Columbus Viaggi il quale aveva prenotato una settimana di vacanza dal 15 al 22 aprile per il suo cliente subacqueo pur sapendo che a Creta, la destinazione prescelta, le immersioni erano vietate fino al 20 maggio.
Il Giudice di Pace di Genova, in prima battuta, aveva riconosciuto al sub il risarcimento del danno morale, quantificato in 100 euro, anche sulla base del fatto che l'attività subacquea era vietata sino al 20 maggio e il tour operator lo aveva taciuto ma il risarcimento veniva annullato dal Tribunale di Genova, nel novembre 2006.
Contro la sentenza di annullamento il subacqueo ha fatto così ricorso alla Cassazione e la Terza sezione civile (sentenza 4372) ha accolto le richieste evidenziando che “le omissioni di informazioni rilevanti” come il divieto di effettuare immersioni “da parte del tour operator costituiscono violazione di natura contrattuale”. Ora sarà il tribunale di Genova, cui la Cassazione ha rinviato il caso, a restituire i danni da vacanza rovinata al sub che non aveva potuto fare immersioni in vacanza.