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I fondali salentini nascondono delle ricchezze sconosciute che ora grazie al progetto «Apreh» (Interdisciplinary aquaria for the promotion of environment and history) dell’Università del Salento potranno divenire una risorsa turistica per il territorio.

Il piano, che prevede la creazione di grandi acquari in cui riprodurre gli spettacolari scenari sottomarini dove giacciono antichi relitti, si sta concretizzando tramite la collaborazione con la Grecia, grazie alla quale un fondo di 1.225.000 di euro è stato destinato alla realizzazione del museo di archeologia subacquea.

Gli acquari saranno sistemati in un edificio di Santa Maria al Bagno, messo a disposizione dal Comune di Nardò, e nelle vasche verranno sistemati reperti originali ripescati dai fondali dello Jonio, riproduzioni di antiche navi inabissatesi al largo delle coste neritine, esemplari tipici della flora e della fauna dei mari salentini mentre in Grecia verrà realizzata una struttura simile con acquari che metteranno in mostra quanto di meglio offre il ricco giacimento biologico e di archeologia subacquea custodito dai mari ellenici.