La S.S. Port Nicholson era una nave mercantile inglese che nel 1942 fu silurata e affondata da un U-Boat tedesco, da allora giace al largo di Cape Cod in Massachusetts ad una profondità di 200 metri.
Il relitto è stato localizzato nel 2008 e l’anno successivo la Sub Sea Research, società fondata dal celebre cacciatore di tesori Greg Brooks e che si occupa di ricerca e recupero relitti, è stata riconosciuta proprietaria del relitto e di ciò che contiene da un tribunale americano.
Brooks e il suo team sono sempre stati interessati alla Port Nicholson, secondo le loro ricerche, infatti, al momento dell’affondamento la nave stava trasportando 71 tonnellate di platino in lingotti, oltre a dobloni d'oro e diamanti grezzi, per un valore di 53 milioni di dollari dell'epoca, destinati dall'Unione Sovietica agli Stati Uniti quale pagamento per forniture militari.
E oggi la Sub Sea Research sta per dare il via alle manovre di recupero del relitto, il cui carico potrebbe valere la cifra esorbitante di 3 miliardi di dollari. La comunità degli esperti del settore ha sempre espresso però un certo scetticismo riguardo il presunto tesoro della Port Nicholson, sostenendo inoltre che già negli anni scorsi società americane e britanniche avevano individuato il relitto recuperandone in parte il contenuto, ma Kevin LeChance, il manovratore dei sommergibili telecomandati della Sub Sea Research, non ha dubbi circa l’esistenza del tesoro, durante passate missioni, infatti, sarebbe riuscito a vedere il relitto adagiato su un fianco, con parte del suo carico di lingotti di platino sparso sul fondo.
Anche Gary Esper, comandante della Sea Hunter, l’imbarcazione che tenterà il recupero, si è dichiarato convinto dell’esistenza del favoloso carico e guiderà la missione che inizierà a marzo, quando il clima più mite renderà più agevoli le manovre.