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Secondo l’allarme lanciato dall’Australian Marine Conservation Society (AMCS)  il governo australiano non sarebbe più in grado di tutelare la barriera corallina australiana, una delle più importanti del pianeta, contro la corsa alle materie prime sempre più rare che sta investendo ormai tutto il pianeta.

Secondo quanto pubblicato dalla ABC sarebbe in atto una vera e propria invasione della barriera da parte dei grandi gruppi industriali, negli ultimi mesi, infatti, è stato registrato un aumento ingiustificato dei decessi fra tartarughe e dugonghi al quale le autorità non hanno saputo fornire spiegazioni soddisfacenti.

«Nel 1979 è stato sancito il divieto di trivellazioni petrolifere sulla Grande Barriera Corallina, una misura che fino ad ora ha garantito la salvaguardia dell’ambiente, ma nel 2011 l’attività delle industrie minerarie ha avuto un impatto tremendo sull’ecosistema marino – ha dichiarato Daisy Barham, attivista dell’Australian Marine Conservation Society, da sempre in prima linea per la protezione della barriera australiana – Il programma per il futuro è quello di sviluppare almeno 6 grossi porti proprio lungo la grande barriera, e il governo australiano deve ora decidere se è giusto mettere a rischio un ambiente dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità per partecipare a questa folle corsa per le materie prime» ha concluso la Barham.