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L’arcipelago delle Isole Medes è un piccolo paradiso formato da 7 isolotti che distano 150 chilometri da Barcellona situati ad un miglio al largo dal porto dell’Estartit in Costa Brava.

Qui le ricchezze naturali e l’incredibile biodiversità che conta ben 1350 specie hanno subìto un lungo sfruttamento terminato nel 1985 con la promulgazione di una normativa a tutela dell’ambiente marino che individuava intorno alle isole una zona con divieto di pesca e che ha trasformato così queste acque nel parco marino più grande della Catalogna.

Una delle ricchezze più importanti delle Isole Medes è il corallo rosso, Corallium rubrum, una specie endemica del Mediterraneo e secondo una studio pubblicato recentemente sulla rivista Conservation Biology, realizzato da un team di scienziati del Dipartimento di Ecologia dell’Università di Barcellona, la sua sopravvivenza in queste acque sarebbe ora messa in serio pericolo dalle azioni scellerate dei bracconieri .

Durante lo studio realizzato nel periodo compreso fra il 1992 e il 2005 è stato condotto un monitoraggio sulla popolazione corallifera che ha messo in evidenza come le colonie di corallo delle isole Madras siano molto più piccole e sofferenti rispetto a quelle che vivono nelle vicine acque francesi sottoposte allo stesso regime di tutela.

«L'impatto del bracconaggio provoca perdite irrimediabili nelle popolazioni di Corallium rubrum – ha dichiarato Cristina Linares, capo del team di ricercatori – proprio per questo ora più che mai per preservare la sopravvivenza della biodiversità di queste acque sono diventate urgenti delle nuove Linee Guida che regolamentino le attività marittime».

Sulla costa catalana, infatti, il corallo si trova a profondità minore rispetto ad altre aree del Mediterraneo, ma se da un lato questo può portare dei benefici al settore turistico, dall’altro significa che i bracconieri hanno la possibilità di raggiungere le colonie con poca difficoltà.