Il ministro dell’ambiente australiano Tony Burke ha recentemente dichiarato zona protetta un’area del Mar dei Coralli che copre una superficie pari a una volta e mezza la Francia, qui saranno imposti rigidi controlli sull’attività di pesca e saranno proibite le esplorazioni per la ricerca di giacimenti sottomarini di gas e petrolio «Non esiste un’altra parte dell’oceano dove si possa annoverare una così alta concentrazione di bellezze naturali e importanti testimonianze storiche» ha dichiarato Burke. Sui fondali riposano infatti anche i relitti di 3 navi americane affondate dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi piene di vita sottomarina e meta di immersioni.
Il Mar dei Coralli, che bagna il nord-est dell'Australia e la Papua-Nuova Guinea, prende nome dai coralli che formano in queste acque la più grande barriera corallina del mondo ed è uno dei pochi posti al mondo dove la flora e la fauna marina prosperano felicemente senza troppo interferenze umane, creare un parco marino in queste acque sarebbe un gesto di attenzione e responsabilità per la conservazioni dei nostri oceani. Ora la proposta prima di essere accettata definitivamente dovrà passare al vaglio di 3 mesi di consultazioni pubbliche e potrà essere definitiva solo il 21 febbraio prossimo.