È partita finalmente anche in Europa la lotta all’odiosa pratica del finning, la pesca degli squali rigettati in mare dopo l’asportazione delle pinne utilizzate in alcuni piatti della cucina orientale.
Risale a pochi giorni fa il nuovo regolamento dell’Unione Europea che recita testualmente «tutte le imbarcazioni che pescano nelle acque dell'Unione Europea, e a tutte quelle dell'Ue che pescano nel mondo, viene fatto obbligo di sbarcare in porto gli squali pescati con le pinne attaccate al corpo».
Gli stati dell’Unione non potranno quindi più autorizzare i pescherecci a tagliare le pinne degli squali a bordo delle imbarcazioni. Il divieto di sottrarre agli squali le pinne era già in vigore dal 2003, ma fino ad oggi i controlli applicati per garantire l’osservanza delle leggi era insufficiente ora, finalmente, col nuovo regolamento verranno applicate le sanzioni previste dalla normativa per chi pesca in modo illegale e i controlli saranno rinforzati.
Ancora oggi in tutto il mondo vengono uccisi 100 milioni di squali e una pinna può arrivare a costare anche 7.500 euro, l’ordinanza UE è stata quindi accolta con gioia da tutte le associazioni ambientaliste che da anni si battono per la protezione di questi predatori dei mari purtroppo indifesi di fronte all'uomo.