Si chiama Star ed è il progetto presentato a Bari alcuni giorni fa da un gruppo di ricercatori pugliesi e sviluppato dalla TCT Srl di Brindisi in cooperazione con Legambiente Puglia: l’obiettivo è quello di coltivare la Posidonia oceanica al fine di sfruttarla per proteggere e conservare l’ecosistema del Mediterraneo.
Per raggiungere uno scopo così ambizioso gli studiosi hanno realizzato uno speciale acquario nel quale, grazie alle condizioni ambientali stabili e costanti, sarà possibile coltivare le piantine di Posidonia per poi trapiantarle nel sito di destinazione. Grazie a questa tecnica l’equipe ha rilevato che dopo 9 mesi di coltivazione artificiale, la media della sopravvivenza al reimpianto delle piante era superiore al 94%.
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sull’Erosione Costiera, un’area superiore ai 1.000 chilometri quadrati di territorio è gravemente a rischio e degli 800 chilometri di costa, più di 200 sono già gravemente danneggiati. E proprio in queste acque, la Posidonia oceanica, che occupa circa il 3% dell'intero bacino del Mar Mediterraneo, produce fiori e foglie che possono arrivare a un metro di lunghezza formando praterie sottomarine aiutando l’ambiente a costituire una barriera in grado di frenare l’azione erosiva di onde e correnti.