La prima specie aliena trovata nei mari italiani fu individuata nei fondali del porto di Genova quasi un secolo fa e ora lo studio realizzato da un team di studiosi dell’Università di Bari, pubblicato sulla rivista Biological Invasions , ha rilevato 165 specie estranee dimostrando che la maggior parte delle specie estranee sono state introdotte fra gli anni ’80 e gli anni ’90 con una crescita esponenziale negli ultimi anni.
Molto elevata la presenza di specie aliene nel Mare Adriatico, in particolare nella laguna di Venezia, uno dei punti caldi per quanto riguarda i nuovi arrivi provenienti per la maggior parte dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, in molti casi il passaggio avviene attraverso il Canale di Suez anche se non mancano specie arrivate dallo Stretto di Gibilterra.
Lungo gli oltre 7.000 chilometri di costa della penisola sono state rilevate in totale 165 specie non originarie del luogo, una media di 2,2 ogni 100 chilometri, un record che rischia di mettere davvero a rischio le specie locali che in molti casi potrebbero essere destinate a soccombere.