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Il Santuario dei Cetacei è un’area di mare che copre quasi 90.000 chilometri quadrati nel tratto compreso Liguria, Toscana e Cosa Azzurra; creato nel 1999 purtroppo non ha mai goduto di una tutela efficace e le autorità che hanno contribuito alla creazione dell’area protetta non hanno preso misure in grado di tutelarla in modo efficace.

Ora dall’ultimo rapporto di Greenpeace, «Veleni a galla. Fonti inquinanti nel Santuario dei Cetacei» emerge che queste acque sono gravemente minacciate da sostanze chimiche dannose anche per l’uomo: oltre il 50% dei campioni esaminati sono infatti risultati positivi ai test di laboratorio.

I prelievi sono stati effettuati in punti che i ricercatori hanno definito «hot spot», aree a rischio situate all’interno del Santuario, come zone portuali, impianti industriali e foci fluviali. Nel Mar Ligure sono stati accertati valori oltre i limiti di legge in quattro dei 5 punti esaminati e in Toscana 4 zone di prelievo su 6 sono risultate fuori legge. Tra le sostanze più pericolose rilevate ci sono metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e composti organici volatili.

Alla luce di questa ultima ricerca, appare evidente che il Santuario dei Cetacei non può più aspettare, speriamo dunque che arrivino al più presto azioni efficaci da parte delle Regioni che si affacciano sull’area protetta.