I ricercatori della Wildlife Conservation Society insieme a colleghi di altre associazioni hanno creato una mappa che individua, sul pianeta, i reef messi maggiormente a rischio da fattori di stress come alte temperature, radiazioni ultraviolette, cambiamenti climatici e sedimentazione.
Lo scopo di questo studio è quello di fornire un aiuto nella conservazione di alcune delle barriere coralline più importanti del pianeta: «La formula giusta è identificare i luoghi dove le misure adottate per la conservazione dei coralli hanno avuto più successo e trovare le barriere dove la biodiversità e lo stress ambientale riescono a coesistere» hanno dichiarato gli autori della ricerca.
Utilizzando una vasta gamma di dati provenienti dai satelliti e grazie ad una branca della matematica nota come Fuzzy Logic è possibile gestire dati incompleti sulla fisiologia dei coralli e sulla loro interazione con l’ambiente in modo da classificare i reef presenti sul pianeta attraverso modelli creati in base ai comuni fattori di stress e la loro esposizione a questi fattori.
In questo modo è quindi possibile tentare di ridurre queste sollecitazioni negative.
Quando le fonti di stress si combinano con la pesca indiscriminata, le barriere hanno poche possibilità di sopravvivere ma questo studio potrà essere utile agli enti che gestiscono le aree marine protette per studiare misure adatte alla conservazione delle barriere coralline e della loro biodiversità.