Il Belize, paese del Centro America stretto fra Messico, Guatemala e Mar dei Carabi, con la sua ricchissima vita marina e l’incredibile diversità di fondali, è una delle mete sognate da tutti i subacquei. Qui c’è il secondo reef più grande del mondo, dopo quello australiano, e le immersioni, già a pochi metri, offrono scenari indimenticabili che hanno valso a questi fondali il soprannome di acquario del mondo. Fra tutti i siti, il più celebre rimane certo il Great Blue Hole, il grande buco blu descritto da Jacques Cousteau nel 1971 come uno dei dieci siti di immersione più interessanti al mondo.
La cavità, larga circa 300 metri e la cui profondità arriva a 145 metri, si trova nell’atollo di Lighthouse Reef. Si tratta di una grotta di origine carsica che si formò durante l’ultima glaciazione quando il livello del mare si abbassò per poi crescere ancora nel periodo successivo e la grande caverna si allagò dando origine all’incredibile scenario che vediamo oggi: pareti quasi verticali caratterizzate, già a partire da 30 metri, da grandissime stalattiti lunghe anche 12 metri.
Nelle sue acque cristalline è possibile incontrare moltissime specie di pesci come cernie giganti, squali nutrice e pinna nera e, più raramente, squali toro e squali martello, l’acqua è pressoché immobile e la visibilità arriva anche a 60 metri con un forte termoclino.
Questa zona del Centro America offre altre immersioni in ambienti di origine carsica simili a quello del Blue Hole, altrettanto celebri sono infatti, nello penisola dello Yucatan, i cenotes, impressionati cavità nel terreno, spesso anche molto profonde, nate dal crollo di doline.