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Lo splendido relitto romano d’età imperiale scopertonel 2009 nelle acque di Ventotene ad una profondità di 150 metri rischiava di rimanere nascosto agli occhi del mondo invece grazie al progetto Simar (Sistema integrato marino per l’archeologia), ideato dalla sezione di archeologia subacquea della Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio, e realizzato dalle società Westend e Teknomar, in collaborazione con la Riserva marina protetta dell’Isola di Santo Stefano e il Comune di Ventotene potrà presto divenire una meraviglia alla portata di tutti.

Si tratterà della realizzazione del primo museo di archeologia subacquea «in situ» in Italia: una telecamera speciale inserita in una capsula globulare trasparente in grado di sopportare la pressione dell’acqua sarà installata sul relitto per riprendere in tempo reale il monumento archeologico e monitorare l’ambiente della riserva marina.

Il sistema sarà in grado di offrire la visione del sito in diretta e le immagini saranno trasmesse in tempo reale al Museo di Ventotene dove i visitatori potranno apprezzare così il relitto nascosto nelle profondità.