Pietro Corzetto Vignot nacque a Ruglio in provincia di Torino nel 1851 da una povera famiglia. Era un ragazzo molto dotato e dopo il liceo i genitori decisero di fargli proseguire gli studi alla facoltà di fisica di Torino ma, poco dopo il suo arrivo, a causa di un violento litigio con un docente, fu espulso da tutte le università del Regno d’Italia e dovette interrompere per sempre la carriera universitaria.
Inizia così una vita errabonda e sfortunata che lo condurrà nel Golfo di La Spezia dove darà sfogo alla sua vena artistica e creativa. Qui, nell’agosto del 1896, presenterà al pubblico la sua grande invenzione, la sfera metidrica, una macchina che, con a bordo un equipaggio, sarebbe stata in grado immergersi nei fondali consentendo finalmente l’esplorazione dei fondali marini e anche un utilizzo a scopi bellici.
Durante l’inaugurazione Pietro e il suo equipaggio si immersero ma, a causa del cattivo funzionamento di una valvola, la sfera metidrica cominciò ad incamerare acqua, dovettero perciò intervenire i mezzi di soccorso dell’arsenale della città per evitare la morte delle persone a bordo. Nonostante l’insuccesso dell’inaugurazione, la sfera metidrica verrà poi studiata ed elaborata da diversi uomini di scienza e può essere oggi considerata a buon diritto l’antesignana del batiscafo realizzato da Auguste Piccard.
Pietro Corzetto Vignot morì nel 1921 senza riuscire a vedere realizzata la sua invenzione ma ora la sua epopea viene ricordata nella mostra dal titolo Un poeta in fondo al mare che si svolgerà dall’8 al 29 aprile, a Pavone Canavese presso la Fondazione A. d'Andrade.
La mostra, realizzata dal Comune di Ruglio, è dedicata alla vita e alle opere del poeta ed inventore e ripercorre con particolare attenzione l’avventurosa esperienze subacquea vissuta da Vignot nel golfo de La Spezia presentando anche importanti documenti riscoperti durante le ricerche svolte per l’occasione.