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I relitti di 6 navi romane sono stati ritrovati nelle acque di Ponza da Annalisa Annalisa Zarattini, direttrice del nucleo di archeologia subacquea della Soprintendenza del Lazio. La scoperta risale allo scorso luglio ma è stata resa nota solo ora nell’ambito del progetto Archeomar 2, presentato dalla direzione generale per le antichità del Ministero per i Beni Culturali che realizzerà nei fondali marini di Lazio e Toscana un complesso intervento di indagine, censimento, mappatura e catalogazione del patrimonio archeologico subacqueo.

Due in particolare sono state le zone dove sono stati effettuati ritrovamenti importanti: le Isole Pontine e le acque al largo di Civitavecchia, dove nel maggio scorso è stato ritrovato un altro relitto romano.  Già nel 2008 le ricerche aveva portato alla luce 5 relitti nella acque di Ventotene ai quali si vanno ora ad aggiungere i relitti scoperti nello scorso luglio.

A Ponza sono stati scoperti sei relitti romani, lunghi tra i 18 e i 20 metri, con un grande carico di anfore. Sono relitti di epoche e provenienze diversa, databili dal I secolo a.C al IV secolo d.C. e originari dagli estremi opposti del Mediterraneo, due dalla Spagna e quattro dall'Africa; erano navi da trasporto e le anfore contenevano olio, vino, conserve di frutta.

Nelle acque al largo di Civitavecchia, invece, a circa seicento metri di profondità è stato individuato a maggio del 2010 un relitto romano d'età augustea «Grazie alle potenzialità strumentali del progetto Archeomar abbiamo verificato la presenza di un relitto che era già stato avvistato da un peschereccio negli anni '90 – racconta Valeria D'Atri, funzionario del nucleo di archeologia del mare per la soprintendenza dell'Etruria meridionale – All'epoca, al comandante era stato riconosciuto anche un premio di rinvenimento che spetta per legge».