Dalla Florida alla costa del New Jersey passando per il centro dell’Oceano Atlantico: grazie alle tecnologie satellitari i ricercatori dell’Università di Miami hanno seguito per 62 giorni la migrazione di uno squalo martello. Hanno così scoperto così rotte sino ad oggi in gran parte sconosciute tracciando per la prima volta il percorso preciso che gli esemplari compiono, cercando inoltre di individuare le zone importanti per l'alimentazione, l'accoppiamento e la nascita dei piccoli.
Dalla partenza fino all’arrivo lo squalo ha percorso circa 1200 km, entrando nella Corrente del Golfo e in altre correnti presenti nel nord Atlantico «L' animale ha compiuto uno straordinario viaggio in un breve lasso di tempo- ha commentato Neil Hammerschlag, direttore del R.J. Dunlap Marine Conservation Program all'Università di Miami -. Lo studio ha fornito la prova che i grandi squali martello sono in grado di migrare in acque internazionali, dove diventano vulnerabili alla pesca illegale: conoscendo le aree in cui sono esposti allo sfruttamento possiamo contribuire a dare informazioni utili per la conservazione e la gestione di questa specie».
Gli squali martello sono una specie indicata dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (ICUN) come in via d'estinzione: negli ultimi 10 anni si sospetta un calo della popolazione di quasi il 50%. La causa principale risulta essere la pesca indiscriminata ed eccessiva soprattutto nelle zone tra il nord ovest dell'Atlantico e il Golfo del Messico.