Scienziati marini arrivati da ogni parte d’Europa si sono trovati a Ostenda, in Belgio, per la conferenza EurOCEAN 2010 durante la quale è stata stesa la Dichiarazione di Ostenda, una serie di linee guida che dovrebbero aiutare l’Europa ad affrontare i cambiamenti e a cogliere le opportunità offerte dal mare nei decenni che verranno.
Oltre ben il 50 % dell’energia che occorre ai paesi dell’Unione Europea potrebbe venire da fonti legate all’ambiente marino. Si tratta certamente di un traguardo ambizioso che potrebbe però essere raggiunto già nel 2050 usando le tecnologie esistenti come le centrali eoliche off-shore o utilizzando la forza delle correnti marine e delle onde, o addirittura ricorrendo alle tecnologie che sfruttano la differenza di salinità o che ricorrono alle alghe come combustibile per far muovere le turbine.
Presentando la Dichiarazione di Ostenda Maire Geoghegan-Quinn, Commissario europeo alla Ricerca, Innovazione e Scienza ha dichiarato: «I paesi europei affacciati sul mare hanno identificato le sfide che ci attendono nei prossimi anni. In tutta Europa,gli scienziati stanno lavorando insieme per assicurare la salute e la ricchezza che potremmo ricavare dai nostri mari. Perché questo accada, però, dobbiamo salvaguardarne la salute».