Tempo di lettura: < 1 minuto

Il Journal of Ecology, rivista della British Ecological Society, ha pubblicato uno studio sugli effetti delle esplosioni idrotermali sottomarine sugli ecosistemi acquatici, condotto da ricercatori del Dipartimento di Ecologia dell’Università di Palermo diretto da Antonio Mazzola.

«In passato – sostengono gli autori Salvatrice Vizzini, Agostino Tomasello, Germana Di Maida, Maria Pirrotta, Antonio Mazzola e Sebastiano Calvo – era già noto che alcuni organismi marini rappresentavano delle vere e proprie memorie biologiche, in grado di registrare eventi ambientali di varia natura e di fornire informazioni integrate sugli effetti indotti da differenti fattori, sia naturali sia antropici».

In questo nuovo studio, condotto durante l’esplosione sottomarina avvenuta nel novembre del 2002 nelle isole Eolie, si è dimostrato per la prima volta che la Posidonia non soltanto è in grado di registrare questa tipologia di eventi, ma consente anche di collocarli nel tempo.

Le eruzioni vulcaniche gassose, spiegano i ricercatori, sono accompagnate da notevoli emissioni di CO2 che le piante catturano durante la fotosintesi, in questo modo le praterie di Posidonia contribuiscono a contrastare l’incremento di CO2 nelle acque e la loro conseguente acidificazione.

Si aprono ora nuovi scenari nello studio del ciclo del carbonio e degli effetti dei cambiamenti climatici negli ecosistemi marini.