Lo stato della Papua Nuova Guinea sta per dare il via libera alla realizzazione di una miniera per l’estrazione di rame e zinco e grande è la preoccupazione della comunità scientifica internazione e della comunità locale.
Si tratterebbe della prima miniera al mondo scavata a grande profondità nelle acque dell’Oceano Pacifico e il giacimento, che dovrebbe essere gestito dalla società canadese Nautilus Minerals, è situato nel bacino di Manus, vicino a sorgenti idrotermali che sgorgano a 1600 m di profondità: la vita marina che popola queste acque rischierebbe seriamente di scomparire per sempre.
L’intenzione è quella di estrarre fino a 1,8 tonnellate di minerali ogni anno e gli scienziati lanciano l’allarme. Paul Tyler dell'Università di Southampton e presidente del Census of Marine Life, ha dichiarato: «I camini idrotermali ospitano una fauna che vive solo in questo particolare ambiente, una miniera in un luogo simile rischia di spazzare via tutte le forme di vita che lo abitano».
Dal canto suo la società che dovrà gestire i giacimenti ha dichiarato che metterà in atto tutte le strategie necessarie per conservare l’ambiente e permettere lo spostamento degli animali che vivono in questo habitat così particolare ma gli studiosi sostengono che gli scarti di lavorazione della miniera stravolgeranno l’ambiente rendendolo inospitale.
E ora si spera che di fronte al rischio di distruggere per sempre questo paradiso anche il governo faccia un passo indietro ritirando i permessi per l’avvio dell’attività.